2014

Pietre

La tappa finale del progetto “Come mi senti? Il teatro per la cura delle discriminazioni"

durata

60 minuti

destinatari

Un pubblico diversificato, personale sanitario e caregivers.

Una performance teatrale promossa da Teatro Popolare Europeo in collaborazione con l’Università di Torino – Corso di Laurea in Infermieristica di Torino e Cuneo -, InPrEsa, Master di Teatro Sociale e Comunità, DoRS (Centro di Documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte) e le Asl di Alessandria, Vercelli, Cuneo

Locandina dello spettacolo Pietre, con un'immagine di pietre sui toni del grigio, e le informazioni sullo spettacolo.
Pietre intende senza retorica e attraverso l’essenzialità della scena condividere ciò che ci hanno trasmesso tutte le persone coinvolte dal progetto: lo sgomento morale di fronte alla discriminazione, ma anche la forza, la sensibilità e la determinazione a cambiare il modo di vivere e abitare la cura e il mondo.
Pietre intende senza retorica e attraverso l’essenzialità della scena condividere ciò che ci hanno trasmesso tutte le persone coinvolte dal progetto: lo sgomento morale di fronte alla discriminazione, ma anche la forza, la sensibilità e la determinazione a cambiare il modo di vivere e abitare la cura e il mondo.

La performance teatrale rappresenta la tappa finale del progetto Come mi senti? Il teatro per la cura delle discriminazioni, vincitore del bando regionale piemontese per la diffusione della cultura di parità e del principio di non discriminazione nel sistema educativo e nel mondo del lavoro.

Il progetto ha promosso la sensibilizzazione al tema delle discriminazioni nei luoghi di cura sia tra curanti e pazienti che nelle dinamiche lavorative del personale sanitario, coinvolgendo studenti e studentesse di Infermieristica e raccogliendo diverse storie e testimonianze.

La regista dello spettacolo, Alessandra Rossi Ghiglione, così presenta la performance: “Pietre intende senza retorica e attraverso l’essenzialità della scena condividere ciò che ci hanno trasmesso tutte le persone coinvolte dal progetto: lo sgomento morale di fronte alla discriminazione, ma anche la forza, la sensibilità e la determinazione a cambiare il modo di vivere e abitare la cura e il mondo”.

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